Parole sparse 1993-1998

30.9.1993
Solo dorme il fiore
e sboccia,
aspettando qualcuno
che lo guardi.

3.10.1993
Incontro fantasmi,
io fantasma come loro.
Ma essi non sanno
e quando mi guardano
ammirano l’uomo.
Occhi e specchio sono verità
e io, fantasma, vedo ombra.

10.10.1993
Non cerco quello che tu cerchi,
perché non cercavo.
Odio quello che hai trovato,
perché non so più dove cercare.
Forse cercherò dentro di me.

10.10.1993
Che bella voce hai!
Suono che sembra
vento tra i fiori,
scorrere d’acqua,
frusciare di foglie.
Ma perché solo adesso,
ricordo che non posso più sentire.

10.10.1993
Non voglio essere poeta.
Poeta è l’uomo che soffre,
che si conforta riempiendo di blu
un pezzo di carta bianca
e vuota, come lui.
E intanto, scrivo.

17.10.1993
Ricordo una notte,
poi una mattina,
addormentati sulla spiaggia.
Udivo le onde urlare,
onde che non avrebbero
spaventato un bambino.
Vedevo il sole sorgere,
freddo come è fredda
la luna d’inverno.
Ti ho cercato, ma tu
non sentivi rumore,
non avevi freddo.
Ti ho aspettato.
Due occhi che si aprono,
ti alzi, vai via.
La mia anima
per un tuo sguardo,
voltati amore!
No, solo una schiena, buia,
che cancellava l’alba.
Mi alzo, vado via.
“Ti accompagno”, mi disse,
con quella cortesia
che si usa agli amici
troppo a lungo rimasti.
Una valigia, i miei vestiti,
e poi occhi, lacrime,
mi cerchi le mani,
strette, legate,
abbracci, più vicino,
più stretto, labbra,
nudi, un letto,
l’uno sull’altro,
stretti tanto da
non far passare
un solo alito di vento
in mezzo a noi.
Sudore, scivolare,
due corpi creati
l’uno profilo dell’altro
e annullarsi, fondersi,
vibrare, amarsi.
E’ già tramonto, parto.
Asciugati le guance amore.
“Ti amo”… Ti amo.
Una telefonata il mattino dopo,
e solo una voce, buia,
che cancellava l’alba.

20.10.1993
Continuo ad aprire porte
ed incontro soltanto stanze buie.
Eppure, prima di entrare,
sono sempre così convinto
di trovare un raggio di luce.
Forse dovrei fermarmi,
per guardare in camera mia.

21.10.1993
Non dormo.
Affogo negli inutili pensieri
dei problemi quotidiani,
guardando una persiana
correre sul soffitto,
ogni volta che due fari
corrono per strada.
Lentamente la città
si addormenta,
e il silenzio spegne
quei ventagli di luce
che tanto mi catturano.
Ritorno solo,
con un’estranea nel letto,
a ricordarmi l’uomo
che non sono più.
Come si fa
a far l’amore
con un topo,
dopo aver galoppato
su una meravigliosa
puledra bianca?

24.10.1993
Voglia di andare lontano,
nella terra dai tre colori
e dalle mille sfumature
dove, seduto su una roccia,
disteso sopra un prato,
fermo in riva a un lago
poter pensare,
urlare i miei pensieri
guardando il mondo
che non può sentire
ma che ascolta, e risponde,
col soffio del vento.
Io so dov’è quella terra,
perché ci sono già stato.
Le appartiene la mia felicità,
e adesso il mio dolore.
Aspettami, terra senza uomini,
perché da te risorgerò.

25.10.1993
Mi mancano
i tuoi capelli sul cuscino,
i tuoi occhi da scoiattolo,
le morbide tue labbra.
Mi manca
il sapore del tuo seno,
la dolcezza delle tue carezze,
il profumo del tuo corpo.
Mi manchi, amore.

25.10.1993
Stronzo!
Perché continui a parlare
a chi è sordo?

27.10.1993
Ho incontrato un fiore
in una notte di suoni,
l’ho preso per mano
e ho danzato, stretto,
per ascoltare il suo corpo.
La favola non raccontata
si colora intanto di buio.
Notte in stanze lontane,
eppur insieme,
l’uno pensiero nell’altro.
Attesa di un incontro.
Troppo breve.
Vedersi e già salutarsi
e le mie labbra aspettano,
in attesa delle tue,
il bacio non dato
che sa di sogno.

30.10.1993
Come bambina accompagnata mi hai salutato,
ma come bambina sola mi guardavi.
Solo un bacio i tuoi occhi mi chiedevano,
e ancora di più. Ho paura, paura
di non riuscire più a separare i nostri occhi
la prossima volta che li faremo incontrare.
Allora la mia mano sfiorerà il tuo viso
e accompagnerà le tue labbra sulle mie,
in un bacio di rugiada.
Sì, anche solo per un bacio,
distruggere il mondo intorno a noi
e poi magari rimanere soli,
per non aver voluto rinunciare
a quell’attimo di eterno.
Non ascoltare la vuota normalità,
non chiedermi più di questo,
dimmi soltanto sì,
dolce bambina accompagnata.

31.10.1993
Natura senza vita,
scappato lontano
per ritrovare la mia.
Alberi che sembrano pietre.
Pietre che sanno di ghiaccio.
Cielo che cancella i colori.
E voci, lontane, rauche,
che parlano di niente.
Non vi appartengo più,
mostri del buio.

6.11.1993
Una lunga notte mi sta aspettando,
ancora più buia delle due settimane
legato in tua attesa, sognando.
Ultime ore in cui poter giocare con te,
fantasma di luce, sfinirti di baci,
rapirti gli sguardi, cullarti di carezze.
E mentre spero, continuo a spogliarmi,
a diventarti più fragile, senza difese,
per un cuore di chi veramente non so.
Ma domani è nostro, piccola mia,
e il cavaliere innamorato
la sua dolce principessa rapirà,
con note, versi e labbra.

8.11.1993
Stupido illuso!
Sogni polvere
quando fuori
c’è vento…

9.11.1993
Ho pianto ancora, per te,
una volta ancora, per te,
inutilmente, per me, per te.
Ti odio, dolce amore mio.

17.11.1993
Prestate attenzione!
C’è un uomo in giro.
Egli splende, attrae,
regala sogni e accende i cuori.
Ma il bellissimo cavaliere
è solo, e non ama.
Deve ritrovare il suo cuore
per donarlo, l’ultima volta.
Nel frattempo, usatelo,
perché vi donerà il sogno,
ma non innamoratevene,
perché allora se ne andrà,
galoppando verso il sole,
cancellato dalla luce.

19.11.1993
Ritorno a provare
la tristezza dell’assenza,
la mancanza della carezza,
la solitudine dei futuri baci.
Mi ricordi sensazioni,
e luci ormai spente,
memoria di giorni felici,
speranza di giorni felici.
E il tempo passa,
invaso da te, sempre
di più, ogni momento
di più, da te.
Non puoi fuggire,
non puoi nasconderti,
perché questo è amore,
perché ti amo.

2.12.1993
Ho poggiato la mia guancia sulla tua,
pelle morbida, di fiori e seta.
Dolcemente rifugiata nella mia
ho accarezzato la tua mano,
uccellino caduto dal nido,
tenera e fragile, dolcissima e sola.
Siamo rimasti lì,
… fermi,
a far parlare i nostri cuori,
… impazziti.

11.12.1993 (Vincitrice del VI concorso nazionale “Natura è poesia”)
Io e te ci amiamo,
di un amore che è solo pensiero,
per tutta la realtà
che non lo fa sbocciare.
La verità dei nostri cuori
è racchiusa nel sogno,
limpida ed eterna,
acqua ed angelo.
Vola in alto, angelo assassino,
ed annega le vecchie dolcezze,
fallo presto,
sta arrivando la notte.

18.12.1993
Un cuore impaurito è fuggito,
per tornare nel suo letto vuoto.
Ha rinunciato alla fiaba,
fiaba di emozioni, sensi e corpi.
Ma questo lei non sa
perché ha rinunciato, sempre.
Tu non soffri gli amori persi,
solo i rimpianti di tutte le fiabe
che non hai mai voluto
farti raccontare.

19.12.1993
Vi amo, tutte,
e vi amerei ancor di più,
se solo potessi confessarvelo.

19.12.1993
Memoria di serenità,
mio scomparso amore,
tempesta di ricordi,
soffio distruttore
che quando passa
lascia vuoto.

25.12.1993
Salve, vecchi amici!
Chi sono io?
………………………….
No, non più.
Non vedete tracce di tempo,
di uomini e di donne?
…………………………..
Sciocchi! E illusi.
State parlando
a frammenti di morte.

2.1.1994
Scappi ancora,
questa volta è addio.
Urlami le promesse
che mai ti ho fatto,
le illusioni
che mai ti ho dato,
i sogni
che mai hai sognato.
Tu, donna
dell’eterno di ragione.
Io, uomo
dell’attimo di eterno.
Due mondi.
Getta pure la tua collera,
orgoglio ferito, su di me,
tanto non potresti mai capire
quanto ne dovrebbe cadere
su te stessa.

12.1.1994
Mi sorprendo, furioso,
a provare gelosia.
Urla soffocate
da labbra a forza chiuse,
per un morbido profumo
regalato alle spalle
di uno sconosciuto.
Ma tu chi sei
per giocare con me?
Hai mai ascoltato
le parole che non ti ho detto?
Hai mai osservato
l’uomo che ti sta davanti?
E io, pazzo,
stregato da una follia
di bellezza e profumo.
E’ proprio vero.
Si ama sempre e soltanto
la stella irraggiungibile,
e più è nascosta, diversa,
assurda, proibita,
più la si insegue.
E’ un cuore che batte
e corre, folle,
verso il sogno.
Forse una volta
ti ho toccato,
stella irraggiungibile,
ma se vuoi
diventa pure
stella cadente,
così almeno
regalerai un desiderio
a un nuovo sconosciuto.

22.9.1994
E’ notte. Una stella di profumo
ha tentato di volare con me.
Nel suo cielo mi ha abbracciato,
mi ha toccato, mi ha baciato.
Favola e sogno, mia principessa,
eternità di nebbia e nuvola.
“Non cercare il vento”, ti dissi,
“il vento cancella le nebbie
e spazza via le nuvole”.
Ma il vento arrivò lo stesso,
distruggendo il nostro castello di vapore
e lasciandoci soli, stanchi, nell’alba.

22.9.1994
Vuoto, sempre più vuoto.
Solo, sempre più solo.
In precipizi scivolare,
senza appigli,
non cercandoli nemmeno…
Sensazioni di suicidio.

25.9.1994
Occhi tristi, paura di pronunciare
parole a entrambi già note.
Il momento mai atteso è giunto,
per la scusa di un altro
che non ami, perché ti ama.
Vai, premio per un cuore
che batte così forte
da nascondere il tuo.
Ma ora c’è silenzio,
le parole sono finite.
Restano occhi che si chiudono
e corpi che si fondono, per ore,
per l’ultima volta…
Il momento è passato,
bisogna incamminarsi,
l’arcobaleno è svanito.

27.9.1994
Di quale morte
un sogno muore?
Tristezza, inedia,
illusione, solitudine?
No, è necessaria
una morte lenta,
tortura e sangue,
violenza e piaghe.
Il sogno non muore,
dev’essere ucciso.
Amaro sadismo
di falce assassina
che mille cadaveri
mi conserva dentro.

29.9.1994
Ansia, di sciacallo
che mi divora lo stomaco,
vuoto, di piovra
che dei tentacoli fa cappio,
speranza, di pipistrello
che vola solo nel buio.
Il viaggio è ancora lungo,
corri, cavaliere, corri.

29.9.1994
Mi manca un profumo.
Avrei voglia di
toccarne i capelli,
succhiarne la pelle,
amarne il corpo.
Sogno di antica favola.

6.10.1994
Notte di quattro stelle accese,
bagliori per illuminarne il buio.
Parole dalla prima attendo,
speranza di un desiderio,
memoria del sogno più bello,
morte di un cuore tuo soltanto.
Baci dalla seconda attendo,
che il tempo ci ha negato,
tuo insormontabile ostacolo
di troppi anni attraverso.
Passione dalla terza attendo,
di corpi che si amano,
per non far svanire il sogno
che così solo posso sognare.
Illusione dalla quarta attendo,
e parole, baci, passione,
in un sol modo, amore,
ch’è tutto quanto v’è di più.
Sarà tua la stella più brillante,
sarà tua l’alba della lunga notte.

12.10.1994
Una sera, a metà
del primo mese d’estate,
due mani s’incontrano.
Antico lampo di desiderio
finalmente realizzato.
Ti ho toccato!
Scompaiono le voci,
la strada, la gente.
Restano le mie dita,
a parlarti d’amore.
Chissà se il tuo cuore
è riuscito ad ascoltare,
chissà se per un attimo
hai sognato il mio sogno.
In fondo quella sera era notte
e il buio regala miraggi.
Ma il momento è giunto,
pochi giorni per rivederti
e sapere tutto, capire tutto.
Per ora, buonanotte sole,
per ora, buonanotte luna,
per ora, per te, amore mio.

16.10.1994
Desiderio è donna,
vestita e poi spogliata,
occhi di lampo e
dita che la sfiorano.
Morbida e bagnata,
vibri e poi sospiri,
nettare di paradiso e
labbra di esso intrise.
Capelli mischiati ai sessi,
droga di sapori,
separarsi e riunirsi,
sesso a sesso.
Mani, labbra,
suoni, sguardi,
tutto è confuso,
angelo, demonio,
tenerezza, passione,
dolcezza, violenza,
gemi, urla,
sospira, godi.
Questo è sesso,
quando è amore.

1.11.1994
Oggi muore la donna dal piccolo nome
che ha deciso di non tornare più indietro.
Le chiesi di ripercorrere passi dolorosi,
desiderio di riprovare l’amore più bello,
volo cieco di due cuori che si uccidono.
Ma tu oggi, lontana, non hai visto i miei occhi,
tu oggi hai deciso e per me tu oggi muori.
Nelle tue mani soltanto rimane la fiamma
affinché tu la spenga o me la porga ancora,
per ascoltare forse il mio ultimo rifiuto,
causa di orgoglio ferito da chi “no” mi ha detto,
per una sola volta, per un attimo, per un altro.
Soffocante spazzatura di orgoglio che è gelosia,
ignoranza di bellezza da un corpo nascosta,
vorrei un giorno potermi perdonare per tutto questo.

4.11.1994
Bellezza! E’ questo l’importante?
Incessante ricerca mai conclusa,
ansia mai veramente appagata.
Sfiorato da sogni meravigliosi
cui manca solo l’apparenza
nascondo a me stesso e agli altri
la fatale mancanza, e non amo.
Sensazione di potenza,
solo profonda insicurezza
coperta da sì tanto splendore.

6.11.1994
Egoismo di cuori che abbandonano,
per inedia, masochismo, insofferenza.
Lasciano cuori ormai svuotati,
per il troppo amore regalato
a corpi fatti solo di vento.
Gli abbandonati attenderanno
fino al momento in cui, stanchi,
immoti, riposeranno in se stessi,
o fra le braccia di qualcun altro.
Gli egoisti allora si sveglieranno
e i cuori abbandonati riempiranno
di tutte le parole che solo insieme
avrebbero dovuto pronunciare.
Ma il loro potere è ormai svanito,
restano profonda tristezza e lacrime
di attimi che solo nell’impossibilità
del ritorno veramente mancano.

10.11.1994
C’era una volta una ragazza
e un cuore che per lei batteva.
A te salutavo l’alba ed il tramonto,
per te attendevo la notte ed il giorno.
Anni lontani, tempo in cui
l’affetto lieve di un’amicizia
come amore sembrava apparire.
Dopo tanti uomini le dissi “ti amo”,
ma lei pianse, e piansi anch’io,
più tardi, di notte, da solo.
Giunse il momento di partire
e per un po’ ci fu solo silenzio.
Lentamente nuovi amori
invadevano il mio cuore,
spazio a me e a te nascosto
per un’amicizia che, ora sì,
poteva finalmente sbocciare.
Ma il mio cuore è tornato vuoto,
più non bastano i mille frammenti
che, confusi, vi sono caduti,
più non basta un’amicizia
unica prigione di un amore.
Dovrò dirti ancora “addio”,
per il male che farei
a dirti ancora “ti amo”,
… perché ti amo.

15.11.1994
Splendi, bellissimo diamante,
occhi di cielo e nuvola,
corpo di stella e luna,
meravigliosamente splendi.
Ti guardo e, nascosto, ti amo,
ti parlo e, sottovoce, ti amo,
ti penso e, urlando, ti amo.
Nella tua luce abbracciami,
in una culla di nuvola
lasciami immaginare il sogno
di un amore bambino
che per te solo è nato, per te,
mio bellissimo diamante.

19.11.1994
Profonda stanchezza
di amore non donato.
Solo di carezze attesa,
preludio di amori
che vibrano d’eterno.
A bastarmi non riesco.

21.11.1994
Corro, sono in ritardo,
arrivo, sali in macchina,
mi sgridi, ti arrabbi,
ti guardo, di scatto,
furioso, e ti bacio.
Realtà talmente bella
che rimane solo pensiero.

27.11.1994
Voci, volti e gesti che
di vuoto m’invadono,
compagni ciechi che
di formalità cortese
fanno muta indifferenza.
Odiatemi o amatemi,
ma niente è morte.
E ciò che vi appare,
o ciò che mi appare,
quale è verità?
Io so d’un cavaliere
che solo splende
per chi vuole
che lui splenda,
ma qui nessuno
se ne accorge ormai.
Terrore, celato dubbio
di forse persa identità.

2.12.1994
Confessione ad amici sconosciuti,
lungo, insopportabile silenzio
solo per tua assenza ignorato.
“Sì, la sposerei”, dissi, sincero,
“perché è l’unica, perché l’amo”.
Ma il vuoto m’invase, cosciente:
tu non ci sei, e mai ci sarai.
Una fiaccola allora, camminando,
ad illuminare mura non mie,
per raccontarvi le storie, i sogni,
che ancora non hanno narrato.
Ecco l’ingresso, tempo d’entrare,
facciamo l’amore, il soppalco,
televisione, accoccolati sul divano,
in taverna, il tuo sorriso, gli amici,
notte, sensi, corpi e al mattino
per i tuoi occhi aprire i miei, sogno,
promessa d’amore di un cuore a te muto.
La fiaccola alla fine si spense e la casa
tornò di futuro in quieta attesa,
storia che solo tu le racconterai.
E questo è ciò che solo sarà.

4.12.1994
Ti ricordi il profumo
di corpi in un prato,
in silenzio, ad amarsi?
Ti ricordi il sapore
di pelle bianca, scoperta,
ad erba e sudore rubato?
Ti ricordi il rumore
di sospiri da baci coperti
a fruscii di foglie confuso?
Sì, tu ricordi…

7.12.1994
Le parole già scritte,
perse, non sono tornate.
Rimane, meraviglioso,
il ricordo di una donna
il cui addio di silenzio
di mostruosità la copre.
La morte soltanto
ti sarebbe scusa.

10.12.1994
Impressioni.
Ti saluto, mi saluti, due baci.
Poi parole, storie ascoltate,
pensando a quando, chissà,
le racconteremo senza usarle.
E’ tardi, i tuoi amici vanno via,
mi saluti, ti saluto, due baci.
Ma, strano, parliamo ancora,
poi una voce dal gruppo,
sconosciuta, e il tuo sguardo,
due secondi di esitazione
in attesa di mie parole,
……….”, troppo tardi,
ti volti, “sì, ora vengo”,
e l’attimo svanisce.
Ma, strano, parliamo ancora,
veloci, “dove?”, “quando?”,
ti saluto, mi saluti, due baci.
Ma, strano, ci pensiamo ancora,
ti saluto, mi abbracci, mille baci.

18.12.1994
Un fuoco, gli amici,
occhi che brillano
di lacrime, nascoste,
a stento trattenute.
Brace chiama pelle,
fiamma chiama carezza,
scoppiettio chiama bacio,
e io chiamo te,  (pensiero)
cancello gli amici,  (pensiero)
e tu … eccoti!  (sogno)

22.12.1994
No! No! No!
Tutto adesso,
io a te, tutto,
adesso o addio.
Ma tu ad adesso
rispondi attesa,
allora è addio.
Tu lasci lui,
tu mi baci,
tu mi ami,
comunque è addio.
Amore offerto,
amore non colto,
amore ucciso,
perciò è addio.
No! No! No!

30.12.1994
… lacrime, ancora,
a colei ormai morta,
inno a una bellezza
che se stessa superava,
ad ogni nuovo sguardo,
splendore di due stelle
che sole erano universo.
… lacrime, ancora.

1.1.1995
Brindo a ciò che fu,
perché non è stato,
affinché infine sarà.
E brindo all’ignoto,
perché cancelli il fu,
affinché unico sarà.
Buon anno.

9.3.1995
L’invito è stato accolto,
il desiderio esaudito.
La prigione dell’abbandono,
la tortura dell’assenza,
in un lampo svaniscono.
Tre giorni insieme,
dopo mesi di desiderio,
tre notti insieme,
e sono già stanco,
mostruosa consapevolezza
di sì errate illusioni.
Io distruggo,
io ricostruisco,
io, maledetto,
abilissimo attore
di una tragedia senza amore.

2.5.1995
Una goccia
nel tuo cuore
verso,
oceano nel mio.

7.6.1995
Vivere,
di meravigliosi momenti
ormai svaniti.
Morire,
di terribile vuoto
ormai incolmabile.
Sognare,
di impossibili incontri
ormai fuggiti.
Vivere … Morire … Sognare …
No, tutto, sempre, solo
Amare.

9.6.1995
Fiorivano nuove esperienze,
stelle in cui splendevo.
Fioriscono nuove esperienze,
coltri opache mi annebbiano.
Mai fermo, cerco.

10.6.1995
Occhi spenti,
nel chiassoso vuoto
di chi ti circonda.
Occhi soli,
immobili,
tristi.
Anneghi, sprecata,
in tanto fango
e non urli.
Apri gli occhi,
solo una volta,
ammirati
e VIVI !

19.6.1995
Addormentarmi al pensiero
di una donna lontana
il cui sogno, al buio,
si colora di contorni.
Ti ho già incontrata
e ho incontrato gli sguardi
e le voci della gente
desideri a te rivolti, a te,
che solo sembri apparire.
Ma il bellissimo scrigno
di capelli di fuoco
ed occhi di cielo
un meraviglioso tesoro
conserva.
Ed io che ho visto,
ed io che ho sfiorato,
sono anche fuggito,
per non sciupare
un solo petalo
di un fiore così bello.

20.6.1995
CRONACA DI UN’ATTESA
21:52   Pubblicità. La tariffa ridotta scatta alle 22:00.
Telefonerà fra poco se non sta guardando il film,
oppure aspetterà la prossima pubblicità.
22:04   Non telefona, sta guardando il film.
Aspettiamo la pubblicità.
22:17   Pubblicità. Non telefona.
In effetti è un bel film, davvero bello.
Mi telefonerà alla fine del film.
22:35   Ma quando finisce questo film? E’ tardi…
22:46   E’ finito. Non telefona.
22:47   Non telefona più.
Forse non è in casa e chissà dov’è adesso.
Ma non ha telefonato.
Un traditore in attesa di una donna che ormai lo ha lasciato dovrebbe anche essere preparato ad aspettare più di due soli giorni di silenzio.
Questa sera ho perso, io,
perché ho tradito, io,
e forse mai più, per sempre,
io.

12.7.1995
Anni fa un cuore batteva,
per tante stelle batteva.
Una di queste, un giorno,
lo amò più di tutte
e gli rubò la vita.
L’oscuro suo addio
lo uccise lentamente
come quercia in autunno
che le sue foglie perde,
ora sole, ora in turbini,
morte, per farsene letto
nell’inverno immanente.
La quercia, adesso nuda,
un inverno terribile
ha sopportato.
Più non nascono
le sue foglie,
e i suoi rami
né rifugio più danno,
né amore, a coloro
che all’ombra riposano.
Stanco e solo muoio,
in un letto di foglie putride.

18.7.1995
Milioni di parole,
soltanto vento.
Mai fu verità
in esse trovata
perché sempre,
in cuore nascosta,
illudendo gioca.
Che il vento soffi,
a verità nascondere.

18.7.1995
Raramente gocce
nel deserto piovono.
Dolcissime, fresche,
mi toccano, un attimo,
e in vapore scompaiono.
Dov’è il mare?

29.7.1995
Cosa sai di un tradimento?
Pensi a nascoste bugie, e notti
in lenzuola sconosciute?
Pensi a passioni, e attimi d’amore
a te mai raccontati?
Forse, ma il mio tradimento
è fatto di lacrime versate
a un cuore ormai scomparso,
gocce che di guancia
han fatto letto,
e riposano,
in un mare d’amore
a te rubato.

8.8.1995
Hai davanti un uomo.
E’ stato ragazzo,
giovane leone
che di sogni faceva vita.
E’ stato pazzo,
di folli illusioni
che in polvere lo hanno sparso.
E’ stato anche assassino,
del tuo immenso amore
a cui mai si abbandonò.
Hai davanti un uomo.
Aveva visto e vissuto,
aveva creduto di capire
ma non aveva scelto.
Rimaneva fermo,
come veliero senza vento
in un azzurro di solitudine.
Era diventato mostro,
orrenda visione
da uno specchio raccontata,
Hai davanti un uomo.
Ha aperto gli occhi,
ha urlato,
e il vento lo ha ascoltato.
Il veliero si muove,
finalmente leggero,
svuotato delle illusioni
che lo stavano annegando.
Lascia che ti regali
i miei occhiali d’oro,
vedrai davanti un uomo
che infinitamente ti ama.

19.8.1995
Occulta creatura
del dio Passato
io vivo.
Oscuro spettatore
del teatro senza tempo
io osservo.
Incontrando i frammenti
che costruirono un uomo
a me stesso sorrido,
a donne e uomini sorrido
e, sorridendo anche a Dio,
meravigliosamente infinito
mi scopro,
di bellissimi ricordi.

30.8.1995
Se la vita sia…
in vero non so.
Spesso amore
soltanto rispondo,
in forme diverse
che sempre il pensiero
incoerentemente muta.
E’ amore unico,
che cieco al mondo
gusta l’eterno
di una donna soltanto.
Ed è amore molteplice,
che a mille donne
succhia la linfa
e fa di vita attimo.
Incapace di scegliere,
in galassie opposte
vago, e tradisco.

1.9.1995
“Torneresti indietro
a rivivere amore,
passione ed abbandono?”
“Sì,” rispondo,
“mille volte sì!”
ma l’errore mai più farei
di ostinarmi a vivere
tutto avendo già vissuto.
Uccidersi piuttosto,
un attimo prima della fine,
e morire in un sorriso.

5.9.1995
Oggi come amanti ci siamo amati
ma in un tuo sguardo, salutandoti,
ho scorto l’ombra dell’addio.
Nella notte di un letto vuoto
rimane solo una lampadina accesa
ad impedire il buio del mai più.
Le palpebre si chiudono,
ogni luce si spegne,
il mio sogno muore.

9.9.1995
Se un pensiero
che attraverso una finestra
guarda fronde d’alberi e cielo
potesse essere vivo ed ascoltato,
allora in questo momento,
fra le mie braccia,
in questo letto,
tu.

16.9.1995
La solitudine a ventisette anni
è un pensiero che affiora
quando un mondo affollato
più non basta a nascondere
la mancanza di un amore perso
che parole, gesti e sguardi
di nuove sconosciute
sempre più rivelano
unico, felice, completo.
Ma accecato dal suo splendore
in sua vita mai mi accorsi
e gli infiniti che ora guardo
sono
perdere,
vagare,
attendere.

29.9.1995
Se penso a ciò che è stato
rido a volte, e anche piango,
ma se in lacrime mi specchio
vedo un uomo che mai
ha smesso di cercare
ciò che ha già avuto
perché anche allora cercava,
perché anche allora pensava
di non avere.

18.10.1995
Linee blu, tracce di colpa
in tua assenza lasciate,
artefici di un dolore
che io immenso desidero,
ultimo, disperato tentativo
per ritrovare me stesso.
Ti ho regalato il dolore
di un sogno strappato,
la rabbia
di un odio incosciente,
il turbine
che in vento mi ha spazzato.
Io, cercato e mai più fuggito,
ho sofferto il dolore,
demonio implacabile
di colpe mai pagate,
angelo splendente
di anime oscurate.
Le ombre nello specchio
sono ora scomparse,
l’uomo che sognavo
è finalmente nato.
Egli è felice, e insieme triste,
e solo, debole e forte, cammina.
Un’ultima volta ti ho visto,
ma tu non guardavi più,
ti ho parlato,
ma ascoltavi silenzio,
ti ho baciato,
ma non ho usato le labbra.
Sogno d’incontrarti ancora
e di abbracciarti all’infinito
e, sputando in faccia
a un destino maledetto,
giuro che mai ti dirò addio.
“Mi manchi amore… Ti amo.”

20.10.1995
Oggi respiravo il cielo,
ascoltavo la musica,
sfioravo un ricordo
e ti ho visto.
Oggi guardavo il mare,
leggevo un libro,
odoravo un profumo
e ti ho visto.
Oggi correvo per strada,
scrivevo parole,
piangevo amarezze
e ti ho visto.
Oggi salivo su un albero,
suonavo una canzone,
parlavo a una donna
e ti ho visto.
Oggi restavo fermo,
vivevo di vuoto,
sognavo di morire
e ti ho visto…
Oggi sono diventato cieco
perché ieri ti ho visto
e mi hai detto che
non ci saremmo visti più.

1.1.1996
Triste conclusione
aprire gli occhi ed osservare
l’ultima aurora di dicembre
che si sbiadisce, grigia,
in pioggia e qualche lacrima.
Ma cosa importa?
Oggi il bardo a gran voce
annuncia i festeggiamenti
della notte di San Silvestro:
“Gioite gente,
al brutto che muore
con l’anno passato
e al bello che continua
con l’anno che è nato!”
Il cavaliere lo ascolta
e, brindando con un sorriso,
saluta e prosegue nel cammino.
Triste inizio
cavalcare al tramonto della notte
mentre la prima aurora di gennaio
si sbiadisce, grigia,
senza pioggia in mille lacrime.

14.10.1996
Vibro ancora di baci sospesi
rubati in una notte di stelle
sfiorando il cuore di una sconosciuta.
Un sorriso e un bacio,
ti accarezzo i capelli, il tuo profumo,
le nostre mani poi un bacio,
tremo, sospiro, tremo
e baci, carezze , baci,
io amo una sconosciuta
vibrando di una felicità
che è solo un attimo e scompare.
Un soffio di vento
ha spento una candela.
Si racconta che quel vento
dopo un attimo si accorse
di aver celato a se stesso
il segreto delle stelle.
Ora incessantemente le insegue
ma le stelle son già lontane
e solo in sogno
può ora ricordarne il bagliore.

22.1.1998
Storia di assenze (inseguo)
presenze, passioni illuse.
Occhi che si guardano (buio)
senza riconoscere il colore.
Mani che si intrecciano (indecise)
nemmeno ascoltando il sangue che si scambiano.
Il sangue è dentro (intorno)
esplode, dilaga, mi invade.
Sto annegando (scuro)
il rosso è sempre più scuro,
voglio chi forse non esiste…
si muore per questo?

19.7.1998
Polvere,
resti di una notte che diventa mattina,
polvere che sporca il cuore,
di uno che ti bacia, che vede arrivare il giorno
e dentro di te sogna: “non è solo un sogno…”
Tu scostante, vicina e lontana,
troppo bella per non fare male,
polvere d’oro e polvere scura,
c’è una lunga estate intorno
e solo di non vederti paura.

20.7.1998
5 anni fa una stella si spense
lasciando solo il fantasma del suono
che fa un cuore impazzito.
5 ore, adesso, insieme a una donna
che abbaglia le stelle, acceca i miei occhi
brucia i miei pensieri, poi mi lascia ancora solo.
Impazzisco per fantasmi,
lampi di luce che regalano il cielo
solo per ricordare il dolore del precipizio.
Maledizione che mi perseguita,
volo giù senza controllo
più veloce di una lacrima
il sorriso verso il cielo…

23.7.1998
È tutto così in ombra
un film breve, sbiadito
e sempre davanti, nitida
la tua bocca, il volto
un po’ nascosto dai capelli,
un broncio che diventa sorriso,
la piega delle guance
che schiude le labbra
e insieme gli occhi
che brillano nei miei
filtrati dai capelli
che gelosamente li custodiscono.
Ci si innamora per tutto questo?

di Salvatore Saladino